È il 28 ottobre 2021 e, senza ancora troppa consapevolezza, il mondo sta per cambiare.
“Siamo all’inizio di un nuovo capitolo per Internet. Ed è anche un nuovo capitolo per la nostra azienda”: così Mark Zuckemberg ha annunciato la rivoluzione. Una rivoluzione chiamata Metaverso.
In quel momento qualcuno ha cercato su Google la definizione, altri già la sapevano e ulteriori persone lo hanno erroneamente ritenuto un cambiamento irrilevante. La lungimiranza, poi, ha premiato i protagonisti del fashion system che, senza perder tempo, hanno cominciato una corsa per conquistare questo nuovo mondo.
Anticipatrice delle tendenze è stata la rivista L’Officiel, che il 30 settembre, durante la Paris Fashion Week e in occasione del 100° anniversario del brand, ha inaugurato il museo digitale The House of Dreams, una mostra con immagini d’archivio NFT realizzata per raccontare un secolo di attività, collaborazioni con brand luxury e personalità di fama mondiale.
È così che sono state aperte le porte del Metaverso per i principali attori della moda di lusso e non solo: Gucci, Vuitton, Ray-Ban, Nike. Trenta giorni dopo le parole del CEO Founder di Facebook, la maison Balenciaga presenta un piano strategico per portare il loro universo nella sfera del digitale.
Alla British Fashion Awards, l’avatar di Alessandro Michele ha assegnato il premio “Fashion Award for Metaverse Design” alla piattaforma di gaming Roblox. Poco dopo Gucci annuncia la collaborazione con Marsper, una IP di tendenza cinese, e il gruppo Otb, la sciatta di Brave Virtual Experience, uno spazio dedicato allo sviluppo di progetti e contenuti per il mondo virtuale.
L’ultima notizia riguarda H&M che inaugura uno store digitale in cui è possibile accedere solo tramite realtà aumentata e acquistare abiti reali o intangibili con le criptovalute.
Andando oltre la mera espressione concettuale, il Metaverso si presta bene a un’idea innovativa di marketing che permette alle aziende di trasmettere valori e principi in un mondo infinito e illimitato. La sua concreta attuazione è prevista tra qualche anno, ma già oggi è possibile muovere i primi passi in questa sfera.
La questione principale, dunque, non è tanto se cambierà il modo di comunicare, ma quale sia il piano dei marketer e dei creator per diventare lo stimolo di questa rivoluzione che ha già preso vita.
Al momento una delle più dirette modalità per accedervi è la gamification: anticamera di questo mondo virtuale, da tempo conosciuta per il suo successo nelle strategie di marketing in grado di unire intrattenimento e esperienze brandizzate svolte in un una realtà parallela.
Come funziona il Metaverso? Lo user ha la possibilità di creare il proprio utente virtuale, personalizzare il proprio avatar sia a livello fisionomico sia a livello di stile e accessori, socializzare con altri utenti e comprare beni e prodotti con la moneta della piattaforma. Per questo il mondo metaversiano è strettamente legato alle tecnologie della blockchain e NFT.
Attraverso le tecnologie di AR e AI non solo un abitante del metaverso potrà interagire con il brand in negozi virtuali e acquistare beni digitali, ma il passo successivo sarà raggiungere una completa personificazione del brand che potrà interagire in modalità peer-to-peer con l’utente, come due protagonisti di un videogioco.
In questo senso, i vantaggi offerti dal Metaverso sono strettamente legati con l’opportunità di fare branding, trasmettere i valori, la cultura di marca e soprattutto i prodotti in un universo enorme e quasi illimitato, conferendo al brand un’aura contemporanea, tecnologica e umanizzata. Come diretta conseguenza c’è da aspettarsi un aumento dell’interesse attivo, la fidelizzazione del cliente e nuove possibilità di business, forse ancora da scoprire.
Il team IT di Garpez in collaborazione con il reparto marketing e advertising sta già disegnando e testando alcuni strumenti e strategie per compiere il passo verso la gamification e il Metaverso, consapevole del potenziale che questo porterà ai propri clienti del settore fashion, luxury ma non solo.